Un sentiero lasciato all’incuria del tempo è come un prezioso ricordo perduto, una scaglia del passato abbandonata a sé stessa. La vegetazione coriacea ne divora il tracciato, gli smottamenti rendono insidioso ogni passo; questi sono veri e propri attentati a remote memorie che rischiano di smarrirsi inesorabilmente nel tempo. L’abbandono, l’incuria, sono segnali di indifferenza verso le eredità dai nostri nonni e padri, che hanno pagato con sudore e fatiche i migliori anni delle loro vite lungo mulattiere ora ripide, ora ombreggiate, ora lievi o terribilmente assolate.
Ed è proprio questa l’immagine che il sentiero numero 3 lascia nella mia mente. Nell’abitato di Torrent, sottoinsieme della frazione di Elevaz, il primo nucleo di case della valle di La Thuile, nasce l’itinerario verso il Mont Crammont, uno dei più importanti balconi sul Monte Bianco. Il segnavia si intrufola tra le poche case della frazione, dopo pochi metri arranca lungo terreni ormai incolti, per insinuarsi nella boscaglia della bassa valle. Inizia un sostanzioso traverso dove spesso il sentiero scompare, divorato dallo stato di abbandono, alternandosi a tratti ben visibili, orgogliosi di sopravvivere al sottobosco.
Incomincia così, in modo tormentato, la salita al Crammont: il già citato traverso in direzione nord. Segue una ripida balza, quindi il bivio con il “6”; poi salita sempre più ripida che incrocia più volte con l’interpoderale, asfaltata, sovrapponendosi al moderno nero in svariati incontri.
Il passato si ribella alla terribile monotonia scura dell’odierno, per regalare splendide immagini di bosco di conifere con erba alta e profumi di resine. Il bel regalo è confezionato appena prima che il sentiero scompaia del tutto, nuovamente inghiottito dall’interpoderale sterrata, a quota 1.823 m. in località Chanton. Da questo punto in poi, la vita ed i ricordi riaffiorano, proprio perchè la strada è linfa vitale: sale sfiorando baite riadattate e visibilmente sopravvissute al passato. Generose mandrie animano i fianchi verdi di questa regolare montagna, letteralmente appoggiata, ad avamposto, sopra la conca di Courmayeur.
Il Crammont è eleganza: ne sono un segno evidente i suoi profili geometrici, un tronco di cono inclinato di quaranta gradi in direzione ovest, ideale trampolino per chi vuole godere di straordinari ricordi del gigante Bianco. Le sue linee sobrie, semplici e ben disposte, sono visibili chiaramente una volta abbandonato lo sterrato, poco sopra l’Alpe Mialet. Il nuovo percorso si distacca dal tornante opposto all’alpeggio, seguendo un sentiero che lambisce l’ultima porzione di conifere. In breve viene raggiunta la spalla Est, poco sopra il Mont di Noua, a quota 2.114 m..
Basta tracciare una bella linea retta da qui alla cima e seguirla, senza preocuparsi dell’itinerario. La vetta, o i suoi pressi, sono disposti avanti a noi, senza possibilità di fraintendimenti. Non ci sono più misteri, quindi l’escursionista può concentrarsi al lento ed imponente sviluppo del panorama, di sicuro tra i più rimarchevoli della zona. Contraltare all’opposta Testa di Liconi, il Crammont regala una straordinaria veduta del versante sud-est del Bianco, con particolare dedizione sull’universo Freney, senza dimenticare tutto il resto.
Prima di godere di tutto questo bendidio bisogna però meritarselo, rimontando, con non poca fatica, gli ultimi notevoli pendii, disposti su prati praticamente senza neppure un sassolino. Man mano che si acquisice quota, il sentiero è sempre meglio tracciato ed il verde abbacinante, dell’estate agli esordi, fa da cornice diagonale alle Grandes Jorasses, dalla spalla fino al piano terminale. E’ improvvisa, nei pressi della recente statua della Madonna, l’apparizione del Massiccio in tutta la sua grandezza. Questo è il segnale della fine della salita che conta!
Dalla statua occorre camminare per cinquanta metri, raggiungendo così la cima escursionistica, con tanto di tavola orientativa in omaggio, per il premiante 360°. La vera cima del Crammont è ancora cento metri più in là, in direzione sud-ovest, difesa da una cresta fatta di passaggi alpinistici, magari non eccelsi, ma fuori portata per il camminatore. Chi vuol cimentarsi sappia che in pochi passi si trova sospeso sopra le voragini che sprofondano lungo i due versanti. Veramente esposto quello in direzione La Thuile. Sono circa 500 metri di salto: in basso, ben visibili, i lontani prati del vallone sottostanti la parete messa a piombo.
Abbandonata l’idea della vera cima, per mancanza delle attrezzature di sicurezza, non resta altro che godere dell’eccezionale panorama. Mi limito a dire “Valle d’Aosta, tutto compreso”!
In discesa è possibile una variante, tagliando verso l’ultimo alpeggio servito dall’interpoderale, del quale non ricordo il nome. Un solitario cartello indicatore, posto poco sotto la vetta, ne suggerisce la direzione. Prima di virare, ancora un bello scorcio, lungo la verde spalla, su Pre Saint Didier e la lontana quotidianità della Statale 26. Lasciato il fianco del Crammont, il nuovo sentiero taglia i pendii sud, per infilarsi nel centro del vallone. In breve i passi ritornano sull’agevole percorso dell’interpoderale, per proseguire nuovamente lungo il sentiero n. 3, la cui ombra casca a pennello. Scendere lungo l’asfalto avrebbe il sapore di una grigliata, con l’escursionista come braciola, data la forte esposizione meridionale. Prima di ritrovare la frazione Torrent, ancora un po’ di giungla valdostana ci attende, con le ortiche che cercano di rovinare il bel ricordo della giornata.
Se posso permettermi un consiglio per chi ha velleità fotografiche: la luce del primo mattino è di gran lunga la migliore, data l’esposizione. Il Crammont val ben un’alzataccia o un’alba in vetta.
Info per il Mont Crammont
Altitudine: 2.748 m.
Quota partenza: 1.344 m.
Dislivello totale: 1.404 m.
Località di Partenza: Torrent, Elevaz – Pre Saint Didier.
Tempo salita: 3 ore e 30 min / 4 ore
Difficoltà escursionistiche: E
Esposizione: E
Mappa: IGC foglio 4 – Massiccio del Monte Bianco, scala 1:50.000
Note particolari.
Per giungere a Torrent, da Pre St. Didier, salire in direzione di La Thuile. Dopo la serie di 9 tornanti ed un paio di gallerie, improvvisamente appare la frazione di Elevaz. Imboccare la strada e proseguire per Torrent, seguendo il segnavia “3”, il sentiero per il Crammont. Nota bene: se non intendete fare la prima parte di salita lungo il “3”, occorre lasciare l’auto nei pressi del divieto d’accesso, senza raggiungere Torrent, a pochi metri da Elevaz. Se salirete lungo l’interpoderale, l’itinerario comune alla mia descrizione sarà una volta raggiunta l’Alpe Chanton, ad oltre 1.800 metri.
Accesso automobilistico
Autostrada: uscita casello MORGEX, proseguire in direzione Courmayeur. A Pre Saint Didier, svoltare a sinistra per La Thuile. Qualche centinaio di metri dopo una galleria, a 10 minuti d’auto da Pre Saint Didier, svoltare a destra (deviazione molto chiusa!) per Torrent, Elevaz.
Per salire lungo con il sentiero, andare in fondo alla strada asfaltata, badando di non deviare a sinistra per le strade di servizio ai poderi.