Percià: che nome buffo. Non è neppure bello da pronunciare, e poi è alquanto anonimo. Mi sto godendo le ferie, quindi decido per un’escursione nell’Entrelor, un mio pallino, salendo da Rhemes Notre Dame, villaggio che amo particolarmente senza un motivo ben preciso. Tutte le volte che salgo qui mi sembra di aver viaggiato per parecchio e dimentico che ho fatto poco più di un’ora d’auto per arrivarci. Strano.
Secondo la mia pessima abitudine salgo in splendida solitaria. Arrivo in piazza del paese intorno alle 7 ed incontro due ragazzine in tenuta scolastica (ma è solo il 7 settembre) che con camminata marziale si dirigono alla fermata del pullman. Se penso che i prossimi esseri viventi che incontrerò saranno camosci mi viene da ridere. Un rapido sguardo reciproco di curiosità, gli ultimi dettagli dello zaino e sono pronto: attraverso la Dora di Rhemes e mi immetto immediatamente sul sentiero che lascia Notre Dame per salire al Sort ed all’Entrelor. Nulla di personale con il vallone di Sort, ma andrò a destra, dopo pochi minuti.
Il tempo non è certo di quelli che ti invogliano a camminare. Un freddo vento occidentale porta nuvole non minacciose sul versante Grand Rousse e Granta Parei. La testata dell’Entrelor è anch’essa grigia, con il solito bagliore del sole che sorge oltre il suo spartiacque. Finisco presto la salita del bosco e sbuco nella conca delimitata dalla croce a quota 2.097.
Proseguo ora velocemente, aiutato dalla poca pendenza, dritto in direzione del colle d’Entrelor, a quota 3.007 m. Quando si cammina da soli in territori del genere il silenzio è tangibile, non potendo nemmeno udire i passi dei compagni: i propri non si sentono mai. E’ forse prorpio grazie alla mia azione abbastanza fulminea che guadagno velocemente quota e, superate le casere del Pian de la Feya (2.403 m) mi imbatto in tre distinti branchi di camosci. Quasi civilizzati si allontanano quel tanto che basta, poi continuano a brucare indifferenti.
Aggiro i primi pendii un po’ consistenti e, proprio ai piedi dell’ultimo rampone al colle, decido di deviare per andare a curiosare la Cima d’Entrelor. Un’ora persa in una pietraia ballerina … per arrivare ad una “contromorena”. Morale: non ho visto niente da vicino e tempo perduto inutilmente.
Ritorno sull’Alta Via 2 che porta al colle. L’ultimo quarto d’ora è impegnativo: la pendenza si impenna e l’arrivo al valico è doppiamente gratificate: vista spettacolo su Grivola, parte del Gran Paradiso e sul delizioso vallone del Nampio con lo smeraldico lago di Djouan (… non mi aspettavo tale flash back su una mia gita MTB).
Mezz’ora abbondante di cresta e raggiungo la lama terminale che porta alla Cima di Percià. Straordinari equilibri di massi regolano gli ultimi aerei metri. Dopo l’agevole arrivo, dato l’ampio pianoro terminale che si affaccia, precipitando, sulla Val di Rhêmes, rimangono gli ultimi insidiosi metri. In piena contraddizione, proprio dal versante di Rhemes viene offerto il passaggio facile per arrivare sulla stretta punta. Quasi in bilico su un piccolo masso si può godere il migliore spettacolo sul gruppo dell’Entrelor. Scatto un problematico 360° (per via dell’equilibrio – provate a scattare foto in sequenza, girando su voi stessi senza staccare gli occhi dalle inquadrature e con i piedi sull’orlo di due impressionanti precipizi!) e me ne torno sulla vicinissima ed agevole spalla. La Cima di Percià è angusta anche solo per una persona.
Info per la Cima Percià
Altitudine: 3.227 m.
Quota partenza: 1.723 m.
Dislivello totale: 1.504 m.
Località di Partenza: Rhêmes Notre Dame, Bruil (Capoluogo)
Tempo salita: 4 ore 30 min. / 5 ore
Difficoltà escursionistiche: EE
Esposizione: O
Mappa: IGC, foglio n. 102 – Valgrisenche, Valle di Rhêmes, Valsavarenche- Scala 1:25.000
Accesso automobilistico
Autostrada: uscita casello AOSTA OVEST. Proseguire sulla SS. n. 26, fino a Villeneuve. Quindi procedere per Rhêmes Notre Dame: girare a destra al bivio poco oltre Introd.
Risalire la Val di Rhêmes fino a giungere al capoluogo di Rhêmes Notre Dame, Bruil. Ampio parcheggio a disposizione nella piazza del Municipio. Procedere a piedi per le stradine del capoluogo per trovare l’inizio del sentiero, che corrisponde all’Alta Via n. 2.
Seguire l’Alta Via n. 2 fino al Colle di Entrelor.
Tutto l’itinerario si svolte all’interno dei confini del Parco Nazionale del Gran Paradiso.