Escursione Col Citrin e Punta Valletta

La Comba Citrin è, forse, il vallone più contraddittorio della destra orografica della bassa Valle del Gran San Bernardo: salendolo dapprima ti bastona, poi ti accarezza. In discesa prima ti delizia, poi ti crocifigge. Incastonato tra la Comba Flassin ed il vallone di Serena, il Citrin culmina con la vetta più alta della zona (non considerando una vera cima la quota 2.973 che chiude il vallone di Echevennoz con l’ausilio del mont Fallere): la Punta Valletta, 2.801 metri. Appena oltre il parcheggio del foyer di fondo di Saint Oyen, poco meno di un chilometro d’asfalto permette di raggiungere la frazione Cerisey, 1.390 m. Un piccolo spiazzo, appena antecedente un ponte per la predetta frazione, è il segnale di inizio gita.

Affiancare la pista di fondo in leggera salita, fino ad incontrare l’apertura del vallone di Citrin. Un ampio prato introduce ad una strozzatura che pare insormontabile. Una mulattiera sale sulla destra, poco prima che una profonda gola faccia scomparire traccia del torrente. Al mattino presto, l’imbocco della Comba è uno dei posti più tetri che io abbia mai visto. Si intravvede la staccionata messa a protezione di un passaggio, mentre ha termine la salita dell’ampio prato. Quando c’è eccellente innevamento, la tortuosa mulattiera è praticabile con gli sci, ottimo esercizio per i principianti … purtroppo, spesso, occorre percorrerla a piedi. Così, fino a quando le conifere regnano, il percorso alterna ripide rampe a semplici traversi, ben protetti dal bosco. Saltuariamente, sulla sinistra, appare il tormentato canale, ricco di quei cespugli che fanno venire il nervoso solo a vederli. Quel labirinto di noccioli potrebbe essere il percorso di rientro. Consiglio dunque di provare a memorizzare i passaggi, anche se quello più delicato non è visibile, salendo.

Procediamo con ordine: il limite del bosco termina a quota 1.950 m., circa. Poco oltre una ripida balza appaiono le baite dell’Alpe Citrin di Mezzo (m. 2.005). Il percorso prosegue a destra dell’elettrodotto, lungo pianori molto ampi che permettono di scrollarsi di dosso il senso claustrofobico dell’inizio gita. Una larga virata in direzione SO porta a superare diversi dossi, alternando sempre un pianetto ad un piccolo pendio. La salita avviene lungo la sinistra orografica, per godersi il sole che, d’inverno, fatica a sovrastare la costa della Cordella e del Mont Flassin, limiti orografici dell’opposta cresta della Comba. Senza alcuna difficoltà e pericolo viene superato il gruppo di case dell’Alpe Citrin Superiore (2.360 m. – a causa del tracciato che ricerca il calore del sole, può capitare di non vedere affatto questo gruppo di baite). Un altro paio di strappi e si giunge ai piedi della Costa Citrin, che delimita l’ingresso nel valloncello per la Punta Valletta.

Chi sale al Col Citrin attraversa questo piccolo vallone e punta dritto alla depressione immediatamente alla destra del pilone più alto. In pochi minuti viene conquistato lo spartiacque che separa la conca di Citrin dal vallone di Vertosan. Lo scenario, deturpato dalla condotta elettrica, svaria ad ENE verso Gran Combin, Velan, Gelè, Morion e Monte Rosa. A SO, compare la Testa d’Eifra, il gruppo del Rutor mentre, ad Ovest, riesce appena a far capolino la calotta terminale del Monte Bianco, mentre parzialmente visibile è il versante del Freney. La gita al Col Citrin è semplice e serve a scopo didattico per vedere in anteprima la Punta Valletta. L’arrivo al Col Citrin non presenta difficoltà ed è percorso per Medi Sciatori.

Ben diverse sono le cose se la meta fosse il regolare triangolo disegnato dalla Punta Valletta. Importantissimo: la neve deve essere ben assestata, perchè è estremamente probabile il distacco dalla cresta E di valanghe, che tendono ad invadere la sede del vallone ove avviene la salita al colletto. Valutate attentamente le condizioni nevose, puntare verso un caratteristico masso piatto, badando a risalire il pendio piuttosto centralmente. Giunti al colletto, si superano un paio di passaggi alquanto stretti e facilmente ventati. Superate due strettoie generate da formazioni rocciose, il percorso procede sulla spalla della Punta Valletta, su terreno più ampio, ma con un’impressionante vista sul vallone di Serena. La cresta, esposta ai venti, è insidiosa, anche se comodamente larga; possono venire utili i coltelli, oppure procedere a piedi.
Dimenticavo: per gli amanti del brivido e dello sci ripido è possibile scendere dal colletto sulla valle del Col Serena. Anche qui vale il discorso del manto nevoso assolutamente perfetto. Non si scherza su queste pendenze.

Occorre porre attenzione ai sovraccarichi creati dal vento sul bordo della parete sciabile della Valletta. Lungo questa spalla è meglio procedere con repentini cambi di direzione. In condizioni ottimali, si riesce ad arrivare ad un metro dalla vetta, spettacolare pulpito della Valle del Gran San Bernardo.
La discesa diretta dalla punta, a picco sul pianoro sottostante, può avvenire SOLO con condizioni di neve assolutamente perfette. Il pendio è veramente ripido e, credetemi, è tutt’altra cosa rispetto a come vi era apparso un’ora prima, salendo! Al centro si trovano gli accumuli e, come già detto, appena vicino alla cresta di salita, potrebbe già essersi manifestato un distacco … valutare con estrema attenzione!
La discesa diretta è molto adrenalinica, ma se le condizioni non lo permettono, la spalla rimane l’alternativa più sicura, oltre che unica!

Info per la Punta Valletta ed il Col Citrin

Altitudine: 2.801 m. per la Punta Valletta, 2.484 m. per il Col Citrin.
Quota partenza: 1.390 m.
Dislivello totale: 1.441 m.
Località di Partenza: Cerisey (Saint Oyen)
Tempo salita: 4 ore e 30 min per la Valletta, 3 ore / 3 ore e 30 min. per il Col Citrin.
Difficoltà sci-alpinistiche: fino al Col Citrin MS, per la punta Valletta BS.
Esposizione: E + NE
Mappa: IGC foglio 4, Massiccio del Monte Bianco – Scala 1:50.000

Accesso automobilistico

Autostrada: uscita casello AOSTA EST, proseguire in direzione del Traforo del Gran San Bernardo.

Poco dopo i tornanti di Etroubles, prima di giungere nell’abitato di Saint Oyen, deviare a sinistra, per le piste da Sci Nordico. Lasciare l’auto nell’ampio parcheggio antistante il Relais e cominciare a salire lungo l’ampio prato che fino all’anno 2003 ospitava uno skilift. Proseguire per la frazione Cerisey, per quasi un km, fino a trovare un ponte, nei pressi del quale lasciare l’auto. Il primo tratto della gita si svolge nei pressi della pista di Sci Nordico.