Prima che venisse spostato il divieto di transito dalla località Chatelaire al Col di Champillon (m. 2.078) questa era la gita con maggior sviluppo chilometrico della Val d’Aosta. Visto che da un paio di anni si può portare la propria auto fino a dove finisce l’asfalto, ora si fatica un po’ di meno, togliendo anche un poco di fascino a questa pedalata.
Trovandomi a malpartito con una soluzione breve ho deciso di partire da Doues. Non ne vale la pena percorrere i 12 chilometri abbondanti che portano al Colle!
Dal Col di Champillon la partenza è in discesa. Quando la strada ricomincerà a riprendere quota si entra in una serie di anse, di ampi curvoni che introducono dolcemente nella Conca di By vera e propria: un enorme anfiteatro erboso, ricco pascolo con un piccolo bacino artificiale.
Onestamente amo parecchio questo itinerario, perchè rende propria l’idea di “spazi aperti”. E noi, che abbiamo gambe per volare (siamo proprio fortunati noi ciclisti!), sappiamo come farne tesoro di posti come questi. Visto che abbiamo “Terra dove andare” proseguiamo oltre, lasciando la splendida Conca di By, dominata dal Grand Combin, per superare uno spartiacque appena accennato, che ci introduce all’unica strozzatura dell’alpeggio di Balme (m. 2.126).
Fine della pacchia. Tre secchi tornanti introducono alla salita vera della giornata (per chi è partito dal Champillon). Dopo un intricato intreccio di traiettorie la strada riprende placida con rettilinei un pochettino più lunghi, spezzati dai soliti tornanti. Giunti al km 12 circa, come se volesse sfuggire alla forza centrifuga del tornante, una strada appena abbozzata nel prato sale in linea retta. Uscire dal tornate per salire all’Alpe Filon, cima Coppi della giornata. Sono 2 chilometri duri, poi il finale è regalato. Una breve sosta per ritornare giù al nostro “tornante-bivio”.
Manca poco all’Alpe di Thoules (m. 2378): in dieci minuti si raggiunge un pianoro incastonato tra il Mont Gelè e la Finestra Durand, colle utilizzato, in un passato ormai remoto, dai contrabbandieri per i loro traffici in Svizzera.
La giornata finisce con la salita? Sbagliato. A parte che bisognerà nuovamente pedalare in salita per quasi 2 km per risalire al Champillon, percorrendo la discesa ci si renderà conto della bellezza e dell’ampiezza della Conca di By e le sue montagne, disposte a degna corona: il Grand Combin, il Mont Velan, il Mont Gelè e la rocciosa catena dei Morion, soprannominati “i monti più brutti della Valle d’Aosta”. Spesso essere ironici incuriosisce.
Itinerario
Partenza ed arrivo: col Champillon (oppure Doues), comune di Doues. Da Aosta in direzione Gran San Bernardo, poi Valpelline, poi Doues.
Itinerario. Percorso logisticamente molto semplice in un panorama grandioso. Dal Champillon imboccare lo sterrato a prosecuzione dell’asfalto. Ignorare qualsiasi deviazione, non c’è mai un bivio difficile da interpretare, e proseguire prima lungo la discesa di quasi 2 km, poi la strada prende a salire con uno strappo secco, poi dolcemente seguendo ampi curvoni. Sempre assecondando salite facili si raggiunge l’evidente Conca di By, aggirata la quale la strada incomincia gradatamente a salire maggiormente. Raggiungo l’alpeggio di Balme, evidente ed unica strozzatura morfologica del territorio, la strada sale decisamente superando un paio di tornanti (le foto sono assai esplicative). Quindi la salita prosegue su ampi rettilinei delimitati da tornanti. Al km 12, raggiunto un tornante, da esso parte una strada appena accennata che in 2,5 km porta all’Alpe Filon (m. 2.481). Se proprio non potete fare a meno di provare il brivido della traversata nei prati potrete raggiungere l’Alpe Thoules tramite un sentiero delle capre, che dal Filon taglia il prato sottostante e raggiunge in qualche modo Thoules. Attenzione: in caso di nebbia evitare, essendo l’Alpe di Thoules non visibile dal Filon.
Molto più semplice ritornare da dove siamo saliti, cioè al “tornante bivio” e risalire, per 10 minuti circa la strada fino all’Alpe Thoules, punto ove termina lo sterrato. Proprio ai piedi della massa rocciosa del Mont Gelè.
Cartografia. Istituto Geografico Centrale – Il Massiccio del Monte Bianco – F. 4- Scala 1:50000 oppure La Valpelline (sempre IGC) – Scala 1:30000 – venduta solo localmente.
Acqua: un paio di fontane salendo da Doues al Champillon. Una splendida proprio al Champillon. Altre acque lungo il percorso, ma occhio agli insediamenti di uomini e bestie.
Impegno fisico: gita tranquilla per chi è allenato, ideale per il principiante che vuole farsi un’idea della MTB in quota.
Prestare particolare attenzione a: ripieno dei panini. Ottimo ed abbondante.
Vie d’uscita: stesso percorso anche al ritorno. Per chi avesse poche gambe si ricordi che al Champillon deve risalire per tornare indietro!