Alla fine della gita, spezzata su due giorni, dopo un lungo perigrinare, il problema più grosso rimasto da risolvere è sul dove cada l’accento: Càlabre o Calàbre? Con questo dilemma abbiamo chiuso una delle più belle escursioni sci-alpinistiche dell’alto bacino glaciale della Val di Rhêmes, risalendo lungo panorami a dir poco fiabeschi, incantati dalla molteplicità degli scorci: dai dolci ed ampi ghiacciai ai formidabili bastioni dolomitici della Granta Parei.
Con molta calma, lasciata l’auto a Thumel, limite fisico dell’asfalto in Val di Rhêmes, imbraghiamo gli sci agli zaini e procediamo lungo il segnavia 14, direzione rifugio Benevolo, a circa un ora e mezza di distanza. Non c’è un grammo di neve lungo il percorso. D’altra parte è anche il 31 maggio di un’annata asciutta … insomma ci godiamo la passeggiata ammirando da basso scorci interessanti, quali lo scivolo terminale del Taou Blanc ben innevato, oltre a discorrere di recenti sconfitte (il vicino canalino della Vaudala) causa bufera violentissima.
Durante questo week end non c’è pericolo di maltempo. Meteo Chamonix offre un rassicurante “grand beau”, dunque è l’occasione propizia per un’uscita di tale portata. Le notizie sullo stato della residua neve sono più che positive; non resta altro che procedere lungo il bel sentiero che segue il centro del vallone, ed accasarsi in tutta tranquillità per godere del rimarchevole tramonto sui prospicenti ghiacciai di Lavassey e di Fond, dominati dalla catena Basei, Galisia, Roc Basagne. Seminascosta, strozzata tra il goffo Truc St. Helene e la poderosa Granta Parei, fa remota apparizione la Calabre, quasi invisibile dal Benevolo.
Partenza intorno alle 5:30 del 1 giugno. Ora limite per poter affrontare il ritorno con condizioni ottimali o quasi. Una mezza luna situata proprio sopra la vetta sud-est del Roc Basagne illumina con discrezione, ma con grande effetto scenico, la grande conca glaciale. Cinque minuti di sci in spalla e, appena oltre il ponte sulla Dora di Rhêmes, giunti all’alpe Zet, ci liberiamo dei pesi per incominciare la risalita sulla neve.
Generalmente la risalita della Calabre, come le gite alla Granta Parei, Col Bassac Derè, Becca della Traversiere, traversata al Bezzi in Valgrisenche e quant’altre, incominciano risalendo il ripido salto immediatamente a destra del Benevolo, lasciando quindi alla sinistra il Truc St. Helene. Data la mancanza di neve sullo scivolo, siamo costretti al lungo aggiramento del Truc, seguendo parallelamente, ma da più in alto, il braccio della Dora.
Completata questa lunga deviazione, occorre virare la direzione di marcia di un centinaio di gradi, in senso orario, per imboccare un placido e largo vallone, dominato dalla parete rocciosa della Granta Parei e chiuso da un’evidente morena. La rimonta di quest’ultima facilita l’accesso all’enorme gradone compreso tra il salto di rocce sovrastanti le sorgenti della Dora di Rhêmes e la dolomitica conformazione della parete est della Granta Parei.
Raggiunta la sommità della morena dobbiamo virare nuovamente in direzione SSO, per procedere fianco a fianco la lunga balza rocciosa della Granta. Finalmente compare all’orizzonte la massiccia forma della Punta Calabre, proprio mentre inizia un bellissimo traverso lungo un falsopiano molto ampio. La vista è stupenda, vuoi per l’effetto coreografico della parete della Granta, vuoi per la luce che scolpisce in modo grandioso tutto il comprensorio di cime della Val di Rhêmes. Non bastasse, alle nostre spalle, il Grand Combin si staglia sulle brume del mattino ormai avanzato, regalando una formidabile cartolina ai nostri fortunati occhi.
Alternando lunghi pianetti a rampe poco faticose, si procede sempre lambendo la parete rocciosa. Stiamo ormai percorrendo il tratto di ghiacciaio, quello di Tsanteleynaz, la reina nascosta della Val di Rhêmes. E’ questione di minuti ed anche il caratteristico scivolo settentrionale della Tsanteleynaz si concede generoso. Lasciamo una serie di crepacci alla nostra sinistra e procediamo con discreta sicurezza lungo lo scivolo terminale della Calabre. Merita una citazione anche la vista del Roc del Fond, pinnacolo roccioso situato proprio a sinistra della Calabre, separato da essa dall’ampia sella del Col di Rhêmes.
Come facilmente intuibile la Punta Calabre (o Pointe de Bazel per i cugini transalpini) non è immediatamente a disposizione una volta terminato il tratto più ripido. La calotta finale si fa alquanto desiderare e si materializza dopo aver tracciato una lunga linea retta proprio al centro del pendio terminale. Non occorre risalire lungo la cresta a sinistra del pendio, a meno che non si voglia godere della vista a picco sul bacino della Galisia. La vetta regala un panorama fantastico, anche sulle montagne francesi e sulla ben visibile Isere, il comprensorio sciistico di Tignes e la Grand Motte.
Le altre grandi montagne sono a disposizione, con la Grivola che copre il gruppo del Rosa, unico assente. La protagonista dei primi tre quarti del percorso, la Granta Parei, appare avanti a noi, più bassa ed insignificante, quasi punita per l’eccessivo protagonismo precedente. Rimarchevole la vista sulla Grande Traversiere, sul Truc Blanc e sul profilo accuminato della Grande Rousse. Anche il Gran Paradiso si mette ben in mostra, distogliendo l’attenzione verso le interessanti discese della Vaudala.
Dopo la scorpacciata di vette, incomincia il tempo di scendere: sciata fin troppo facile, ma bellissima lo stesso, deliziata dal tratto un po’ inclinato che introduce all’attraversamento del ghiacciaio di Tsanteleynaz. Il resto è grande gioia, su neve trasformata, compreso il ripidissimo scivolo esterno della morena. Rimangono solo i traversi in falsopiano per aggirare il Truc St. Helene e ritornare all’alpe Zet. Un’ora abbondante di marcia e rivediamo il parcheggio di Thumel. Magica val di Rhêmes!
Info per la Punta Calabre
Altitudine: 3.445 m.
Quota partenza: 1.850 m.
Dislivello totale: 1.595 m.
Località di Partenza: Thumel, Rhêmes Notre Dame.
Tempo salita: 1 ora e 30 min. + 3 ore e 30 min.
Difficoltà sci-alpinistiche: MSA
Esposizione: N
Mappa: IGC foglio 102, Valgrisenche Val di Rhemes Valsavarenche – Scala 1:25.000
Appoggio: rifugio Benevolo, +39.0165.936143 – CAI Torino – 61 posti, invernale: 5 posti.
Accesso automobilistico
Autostrada: uscita casello AOSTA OVEST, quindi S.S. n. 26 in direzione Courmayeur. A Villeneuve svolta per Introd e Rhêmes Notre Dame.
Risalire completamente la Val di Rhêmes. Ad inizio stagione è assai probabile che la strada tra Bruil (il capoluogo di Rhêmes Notre Dame) e Thumel non sia completamente agibile.