La linea retta potrebbe essere il concetto basilare di questa salita. Dal parcheggio di Vetan, antistante lo splendido Hotel Notre Maison (semplice oggettività; non sto facendo pubblicità, né sono amico con i proprietari …), dove l’asfalto viene risucchiato dalla neve, scendendo dalla macchina si capisce subito tutto. Una gita senza soprese: l’itinerario è chiaro. Tra due punti passa una ed una sola linea retta, ed il traguardo così ben definito elude quel piccolo senso di scoperta che mettiamo in ogni gita nuova. Siamo in dodici persone al parcheggio. Dopo cento metri ognuno è presente su traiettorie diverse, pur avendo lo stesso punto d’arrivo. Nessuno va al Monte Rosso di Vertosan e nessuno va ad infastidire sua maestà il Fallere. Oggi alla Leissè c’è “traffico”.
Descrivere in dettaglio una gita come questa è compito assai arduo. E’ tutto evidentemente logico: chi sale da destra – a fianco della cresta E, versante lato Monte Rosso per capirci, chi traccia la salita proprio sotto la cresta O. Nel primo tratto, quasi vetro smerigliato, il compito è libero. Gli occasionali compagni si disimpegnano nello stesso modo: vagando a casaccio nei primi piani. Tutti convergeremo verso la cresta Est della Leissè per ritrovarci in punta.
Grossolanamente la gita si svolge in tre parti. La prima di avvicinamento, sostanzialmente poco ripida ed attraversata dalle strade interpoderali che portano verso l’alpe Le Crotte, posizionata alla base del Monte Rosso. Vetan è la base d’appoggio per il Monte Rosso ed il Fallere, raggiungibili seguendo queste tracce.
Una seconda fase, sempre più ripida, accompagna gradatamente la pendenza dell’anfiteatro naturale fino alla base vera e prorpia della Leissè, vetta che è culmine dello spartiacque che separa il vallone di Vertosan dalla conca di Vetan. Profondi canaloni alluvionali solcano questa fase; sono trascurabili, salendo. In discesa tagliano fastidiosamente i pendii creando un senso di disorientamento, in quanto al ritorno l’obbiettivo non è così facilmente identificabile rispetto all’andata.
La terza fase è l’attacco vero e proprio. Le pendenze aumentano decisamente, soprattutto se si decide di salire sotto la punta e non lungo la cresta SO. Difficoltà non ce ne sono mai. Il paesaggio prende maestosamente quota, il dislivello finalmente incomincia a diventare significativo, rispetto alla distanza percorsa. La completa esposizione dell’intero itinerario a Sud determina condizioni particolari: non c’è più neve farinosa, nonostante le temperature. Per fortuna che la crosta, nel tratto alto, porta ottimamente. Al limite del trasformato (a dicembre) la discesa si preannuncia grandiosa, almeno per metà della gita. Il resto è un lento litigare con i possenti canaloni e le rade pendenze dell’ultimo ritorno. Splendida gita: facile, divertente con un panorama grandioso. Manca solo il Cervino all’appello e Vetan è un luogo fantastico, sublime.
Info per la Punta Leissè
Altitudine: 2.771 m.
Quota partenza: 1.671 m.
Dislivello totale: 1.100 m.
Località di Partenza: Vetan (comune di Saint Nicolas)
Tempo salita: 3 ore
Difficoltà sci-alpinistiche: MS
Esposizione: S
Mappa: IGC, foglio n. 4, Massiccio del Monte Bianco, scala 1:50.000
Accesso automobilistico
Autostrada: uscita casello AOSTA OVEST, immettersi sulla statale n. 26 direzione Courmayeur. Raggiungere Saint Pierre e, sotto il caratteristico castello, svoltare a destra per Saint Nicolas.
Giunti a Saint Nicolas, proseguire sulla Strada dei Salassi. Vetan è sempre ben segnalato. Arrivati a Vetan, parcheggiare l’auto dove finisce la strada asfaltata, nei pressi dell’albergo Notre Maison.