Non si inventa nulla a questo mondo. Nemmeno le uscite in Mountain Bike. Certo un po’ di fantasia non guasta; qualcuno dirà anche che l’allenamento è un componente fondamentale. Certo! Non c’è dubbio. Però, dopo anni e anni di questa disciplina, i percorsi classici stanno come un bel maglione infeltrito. Il giro della Becca France è senz’altro un percorso al di fuori degli schemi usuali, con discrete pendenze da affrontare, qualche “problemino” per la ricerca della strada di discesa (basta seguire gli ottimi consigli contenuti nei libri di Matteo Giglio – In Valle d’Aosta con la Mountain Bike) e una buona dose di curiosità da soddisfare. Quest’ultima impedisce il precoce rientro alla base per estendere l'”esplorazione” fin sotto il Monte Rosso di Vertosan, raggiungibile attraversando gli altopiani dominati dal Mont Fallere.
La salita, a tratti dura, a tratti tranquilla, si svolge in un territorio veramente isolato. Qualche mandria occupa indisturbata le vaste praterie che vengono tagliate dall’interpoderale e da ampi tornanti che addolciscono la fatica. La cima si raggiunge scavalcando un ipotetico colle, il quale si inghiotte l’interpoderale che lascia spazio a sentieri o ampi pratoni. Una croce di legno fa da punto di riferimento in una terra di nessuno. Siamo ai piedi del Monte Fallere e dei suoi piccoli laghi. Poco distante, in direzione Ovest, corre l’interpoderale che da Vetan porta fin sotto il Monte Rosso di Vertosan: è irresistibile il suo richiamo.
La gita termina con la discesa? Vero spesso. Non oggi. Incrociando l’interpoderale di Vetan risaliamo verso il Monte Rosso. Non siamo ancora stufi perchè quando pedaliamo in posti a noi sconosciuti la curiosità di cui parlavo prima regna ancora sovrana. In un luogo del genere è sempre appagante. Peccato per quel maledetto rientro in asfalto da Vetan a Ville Sur Sarre.
Itinerario
Partenza ed arrivo: Ville Sur Sarre. C’è un parcheggio presso un albergo nelle vicinanze di un eliporto improvvisato.
Itinerario. Il giro si effettua in senso antiorario. Da Ville sur Sarre seguire l’asfalto verso Touraz (incominciare quindi procedendo in direzione E ed abbandonare la strada dei Salassi una volta incontrato il bivio per Touraz). Terminato l’asfalto seguire l’interpoderale stando nella sinistra idrografica del vallone. Raggiunti i vasti pianori della conca ai piedi della Chaligne, continuare in direzione del Mont Fallere sempre sull’evidente sterrato. Una volta avvistata una croce in legno, puntare decisamente in quella direzione (O).
Raggiunta questa, si vede dalla parte opposta della conca l’interpoderale che sale verso il Monte Rosso di Vertosan. Attraversare i prati, prima salendo leggermente, poi traversando a mezza costa lungo “i sentieri delle capre” che rigano il pianoro. E’ quasi tutto pedalabile anche in questo tratto un po’ improvvisato. Raggiunto l’interpoderale, salire fino alla fine di quest’ultimo, proprio ai piedi del Monte Rosso, giusto per godersi un bello scorcio sulla Grivola. Se non si vuole salire l’interpoderale scende senza particolari difficolta su Vetan. Da Vetan c’è asfalto fino alla macchina. Raggiunto Petit Sarriod prendere a sinistra. La strada risalirà fino a Verrogne per poi planare su Bellon, Ville Sur Sarre.
Alternative: una volta raggiunta la croce un sentiero taglia sotto la Becca France in direzione Combelin (NO – SE). Questo è l’itinerario proposto dal libro di Matteo Giglio “In Valle d’Aosta con la MTB”.
Cartografia. Istituto Geografico Centrale – Massiccio del Monte Bianco – F. 4 – Scala 1:50000.
Impegno fisico: salita nè dura nè sottovalutabile. In caso di discesa da Vetan ricordatevi di lasciare qualche briciolo di energia per affrontare le rampe asfaltate per tornare alla macchina.
Prestare particolarmente attenzione a: l’orientamento. Mentre nella prima parte è difficile sbagliare, la seconda è un po’ improvvisata. La zona, in caso di bel tempo, non da problemi. Da qualche parte si scende sempre. Importante, una volta ragginto Vetan e poi Petit Sarriod, è tornare verso Ville Sur Sarre, altrimenti vi troverete ad Avise con la macchina sopra Aosta, ma di tanto!
Acqua: qualcosa si trova, ma penso sia molto meglio partire con il pieno.
Vie d’uscita: il lato di salita. Non affrontare il versante di discesa in caso di problemi.