Traversata in Mountain Bike Cervinia – Colle Superiore delle Cime Bianche – Valtournenche

Obbiettivamente se si riuscisse a pedalare indisturbati, senza il traffico del primo tratto e senza il disturbo visivo combinato a Cervinia, questo sarebbe un itinerario da primi posti in classifica. La grandiosità del paesaggio per fortuna schiaccia tutto quanto e fa passare sopra gli evidenti obbrobri del Breuil, che comunque rimangono come testimonianza della sagacia umana …

Tutte le volte che salgo a Cervinia mi viene il magone; è più forte di me! Bando alle requisitorie ambientali, affrontiamo il tratto che da Valtournanche sale al parcheggio degli impianti di Plateau Rosa per terminare la giornata. Questa volta incomincio dalla fine. Una pessima dislocazione logistica dell’itinerario ci ha portato a questo errore, una serie di malintesi con alcuni amici, ed ecco la pedalata di 9 km su asfalto per risalire dal capoluogo alla frazione più famosa d’Italia, Cervinia, appunto. Nove chilometri sono poca roba, anche se preferisco non finire “in salita” le gite: la prossima volta partiremo dal parcheggio degli impianti di Valtrournanche.

Per chi conosce Cervinia non ci sono problemi ad identificare dove opera la salita: praticamente lungo il Ventina, la splendida (unica pista degna di tal nome) del comprensorio sciistico. Togliete la neve, aggiungete il tratturo, la vista sul lago Golliet e tutte le colate di cemento che ci permettono il divertimento invernale. D’estate certa montagna si veste proprio di brutto.

Il parcheggio lascia uno squarcio nei jersey delimitatori, dal quale fuoriesce il nostro sterrato. Dopo un centinaio di metri un piccolo bivio porta ad una cascina tremendamente vecchia, in mezzo a tanto grigio. E’ lì l’unica fonte d’acqua della giornata, fatto salvo alimentarsi presso qualche ruscello. Questa ipotesi è fortemente sconsigliata, però.

Poi nient’altro che salita, anche molto dura. Si incomincia subito con due rampe micidiali e qualche tornante ad addolcirle. La pendenza è tale che è possibile contare i raggi che tagliano idealmente idealmente il traguardo delle forcelle. Occorre sforzarsi notevolmente e poi limitarsi, quando spiana, per riuscire a recuperare. E’ una salita tecnicamente molto difficile da interpretare e bisogna sapersi tenere. I tratti violenti proseguono fin oltre al Golliet, per raggiungere l’intermedia “delle Cime Bianche” posta a 2.814 m. Con una deviazione a tutta Est di circa 90° seguire il tratturo che mira lo spartiacque. In un’ora siamo saliti di 800 metri circa con meno di 6 chilometri percorsi.

La strada punta dritta verso la Gobba di Rollin, poi prende verso destra, per dare tregua con una fisarmonica di tornanti. La pendenza ora è ragionevole e la grandiosità del paesaggio è sempre più importante. Peccato che la giornata non sia ottima … mi toccherà ritornare per fare altre foto. Com’è dura la vita!

A dire il vero la strada non si ferma al Colle Superiore delle Cime Bianche, ma raggiunge la quota di 3.105 m. della seggiovia della Grand Sommetta, dopo 9,1 km dal parcheggio: altimetro alla mano, ottenuta la quota, ci meritiamo una pausa e qualche scatto.

Per chiudere l’anello occorre scendere su Valtournanche: molto semplicemente va ricordato che lo spartiacque separa la Val d’Ayas con la Valtournanche … attenzione, la Valle non il comune! Ciò significa che se si scendesse a capofitto nella nuova valle che si spalanca sotto il Colle Superiore delle Cime Bianche non si arriverebbe a Valtournanche (comune), ma a Saint Jacques, costeggiando il Gran Lago ed il Monte Roisetta. Con perfetta visibilità è facile riconoscere l’intaglio, ove termina un impianto di risalita che è il Colle Inferiore delle Cime Bianche. Da questo nuovo spiraglio si scenderà in direzione Valtournanche (comune). In caso di nebbia potrebbero esserci problemi per chi non è pratico. In linea di massima seguire sempre la strada più evidente e larga, che porta all’impianto per risalire al Colle Inferiore delle Cime Bianche. Da questo secondo colle è facile raggiungere il Gran Pian, con rifugio in bella vista.

Per la cronaca, una volta raggiunto in discesa l’arrivo dell’ovovia di Valtournanche (località Ollia), nei pressi della Madonna della Saletta si incrocia il sentiero denominato G.B. (Gran Balconata – del Cervino). Purtroppo un violentissimo temporale ci ha impedito di seguirlo e di preferire una discesa più sicura verso la più agevole Cheneil-Valtournanche. Questo sentiero porta a Perreres e ci avrebbe evitato la disgraziata risalita in asfalto da Valtournanche fino al Breuil.

Itinerario

Partenza: piazzale impianti delle Cime Bianche di Valtournanche (nell’itinerario descritto sono partito da Cervinia non avendo valutato la possibilità di traversare … sconsiglio di lasciare l’auto a Cervinia per non dover risalire da Valtournanche al Breuil su asfalto)

Itinerario: in 9 chilometri si raggiunge il piazzale degli impianti per Plateau Rosà a Cervinia, lungo la strada regionale principale. In altrettanti 9,1 km di sterrato ripido sostenuto si sale fino all’arrivo della seggiovia Gran Sommetta, posta a quota 3.105 m. Lo sterrato si imbocca proprio a nord del parcheggio e sale senza bivi dubbi fino agli impianti intermedi, posti ai piedi di Plateau Rosà. Da questo punto la strada piega in direzione E-NE, addolcendosi un pochettino (poca roba!). Una serie di tornanti introduce l’ultimo strappetto per arrivare al colle Superiore delle Cime Bianche (2.982 m.). Per godere appieno del panorama è opportuno affrontare il sacrificio della ripida rampa d’accesso al termine della seggiovia, a NE della quale vi è una quota che permette di godere appieno della vista sui ghiacciai del Ventina, sul Cervino e sulla testata della Val d’Ayas. E’ facile imbattersi anche in branchi di stambecchi, soprattutto sulle pietraie alte in direzione Gobba di Rollin. Panorama anche sui laghi morenici nel bacino d’Ayas, e sul monte Roisetta e Gran Tournalin, oltre che sulle altre vette dello spartiacque Val d’Ayas – Val di Gressoney.
La parte più complessa (si fa per dire …) è la discesa. Con perfetta visibilità non è difficile individuare lo stretto intaglio che caratterizza il colle Inferiore delle Cime Bianche (2.896 m.). L’evidente tratturo segue a grandi linee l’impianto di risalita invernale che porta a tale colle per poter rientrare su Valtournanche. Lo fa anche la stradina, impennandosi per un centinaio di metri. Raggiunto il colle la discesa continua, ora molto ripida ed irregolare, ora decisamente più agevole, fino a raggiungere il Gran Pian, ove vi è anche un rifugio aperto nei canonici mesi estivi.
La discesa prosegue fino alla località Ollia. Qui c’è l’arrivo della funivia che parte da Valtournanche oltre ad un piccolo santuario denominato Madonna della Salette. Poco prima della chiesa c’è un bivio segnalato che indica a sinistra la strada per Valtournanche – Cheneil, a destra per Breuil Cervinia. E’ il sentiero della Grande Balconata (del Cervino) che digrada su Perreres, località a poco dislivello (ed un paio di chilometri) da Cervinia. Potrebbe servire in caso di auto a Cervinia. Nel nostro caso abbiamo optato per la discesa su Valtrournanche in quanto, durante il nostro transito, si stava scatenando un violento temporale. La discesa su Valtournanche, in queste condizioni meteo, offre sicuramente maggiori probabilità di riparo … In breve si giunge all’asfalto che porta molto facilmente su Valtournanche.

Cartografia

Istituto Geografico Centrale – Cervino-Matterhorn e Monte Rosa – F. 5 – Scala 1:50000; Istituto Geografico Centrale – Cervino Matterhorn, Breuil Cervinia e Champoluc – F. 108 – Scala 1:25000.

Impegno fisico: salita sterrata dalla pendenza media ragguardevole (intorno al 14%), pure ad alta quota. Si raggiungono e si superano i 3.100 m. In alcuni tratti è meglio scendere e non pedalare … anche se è possibile rimanere in sella lungo tutto il percorso.

Acqua. Un minuscolo “burnel” tra Perreres e Cervinia ed una fontana situata appena imboccato lo sterrato oltre il parcheggio degli impianti di Plateau Rosà, nei pressi di una cascina (non è visibile la fontana dal parcheggio …). Poi occorre arrangiarsi.

Prestare particolare attenzione a: itinerario di alta quota, quindi anche la più torrida delle giornate si può trasformare in qualcosa di poco piacevole. Ricordo che a tale quota d’estate può nevicare!
Attenzione alla discesa: improvvisi cambi di pendenza su tratturo zeppo di instabili sfasciumi. Tali tratti sono alquanto insidiosi perchè non c’è assolutamente visibilità. La zona è zeppa di turisti a piedi, soprattutto durante luglio – agosto. Attenzione perchè potreste trovarveli di fronte uscendo da uno di questi “trampolini” e vi assicuro che la frenata è perlomeno difficoltosa.
Se siete poco pratici dei luoghi, in caso di nebbia fitta, scendete su Cervinia senza traversare, onde evitare di arrivare a Saint Jacques (in Val d’Ayas) e dover fare un po’ d’asfalto in più per recuperare la vettura.

Vie d’uscita: in caso di problemi nei pressi del Colle Superiore delle Cime Bianche è meglio scendere su Cervinia. Il punto di non ritorno (su Cervinia) è il primo ripodo sbalzo sterrato appena sotto il Colle Superiore. Se non siete pratici del dedalo di stradine lungo gli impianti di Valtournanche, scendete decisi sull’interpoderale più evidente: vi porterà all’asfalto Cheneil – Valtournanche.