Avvertenze! Itinerario di alta quota su ghiacciaio. Se siete poco pratici meglio avere una Guida al proprio seguito. Prestare particolare attenzione alla mutazioni climatiche stagionali.
Helbronner-Aiguille du Midì-Refuge des Cosmiques-Helbronner. 7 ore, 840 metri di dislivello, 467 fotografie, prodigio del digitale, 2 ore di coda scendendo dal Torino. Sarebbero state 3 se avessi fatto valere il tratto, pagato, dal culmine degli impianti italiani. Queste le aride cifre di una escursione in un vero e proprio museo a cielo aperto. Manca il prezzo del biglietto: non lo dico, tanto ogni anno cambia, in peggio!
La traversata della Vallèe Blanche, a piedi, l’ho vissuta proprio come ho detto: un museo a cielo aperto. Gli ingredienti per la visita sono dunque: giornata meteorologicamente perfetta, corda, picozza o bastoncini, imbrago, ramponi, occhiali ad alta protezione, crema solare e tanta acqua. Dimenticavo: l’orologio; sì perchè l’ultima funivia è alle 18.00, fatto salvo l’intenzione di pernottare da qualche parte. Per la cronaca a La Palud, Courmayeur, si aprono i battenti alle 7:15.
Stabilito che occorre un minimo di attrezzatura, dovuta soprattutto all’attraversamento di numerosi ponti su crepacci, oltre al fatto che “siamo su un ghiacciaio”, possiamo dire di essere pronti a scendere dalla scala metallica di Punta Helbronner. In pochi minuti siamo al Col des Flambeaux, Porta sulle Meraviglie. Già l’antipastino offerto dal Dente del Gigante e dalla superba parete della Brenva del Bianco sono un buon viatico per incominciare la giornata. Oltre la Porta c’e tutto il resto.
A grandi linee l’itinerario percorso segue i tratti distinti delle due discese sciistiche invernali della Valleè Blanche, fino al loro punto di intersezione. C’è poco d’altro da dire, a parte l’excursus al Refuge des Cosmiques, “per vedere qualcosa” dell’himalayano versante del Bosson del Bianco.
In discesa fino a quota 3.200 circa per ricongiungerci con la pista che arriva dalla Midì, lasciando a sinistra la Tour Ronde, il Grand Capucin e tutto il sottogruppo del Tacul. Una lenta e costante risalita fino alla spalla E. Quasi impensabile arrivare alla Midì, dato l’assembramento umano sulle terrazze. Dalla predetta spalla (a quota 3.690 circa), delimitante il filo di cresta che va in direzione Aiguille du Plan, scendiamo per attraversare sotto il placcone della S della Midì, quindi via ai Cosmiques. Pausa pranzo.
Ripartenza in direzione Helbronner: fa caldissimo, 22° alle ore 14, proprio nel canalino centrale di scarico sotto il Tacul. Ricominciamo a salire virando dalla Tour Ronde verso i Flambeaux. Poi la sorpresa dell’Helbronner “riminizzata”, senza offesa per Rimini.
Tutto questo in rapida sintesi. L’analisi, invece, la lascio alle immagini, documentazione delle Sale di questo eccezionale museo all’aria aperta. Proseguite pure nel viaggio, amici, senza il mio commento, che sarebbe soltanto di disturbo. E pensare che uno spot sminuisce tutto questo come “l’ottava meraviglia del mondo”.
Una piccola avvertenza. All’andata, con le gambe belle fresche, anzichè scendere direttamente verso la pista che arriva dalla Midì, c’è l’ottima alternativa della variante proprio ai piedi del Grand Capucin, Trident, eccetera eccetera. In più, al mattino quasi presto, c’è anche una luce eccezionale per immagini da concorso. Non credo ci sia altro da dire … vi lascio alle immagini.
Info per la traversata estiva della Vallée Blanche
Altitudine: 3.841 m. (Aiguille du Midì)
Quota partenza: 3.400 m. circa
Dislivello totale: tra gli 840 m. ed i 900 m.
Località di Partenza: Punta Helbronner o Rifugio Torino vecchio.
Tempo totale: 6 ore / 6 ore e 30 min.
Comboè, via Col de Plan Fenêtre.
Difficoltà alpinistiche: F
Esposizione: –
Mappa: Institut Geographique National – Chamonix, Massif du Mont Blanc, Top 25 – Foglio n. 3630 ET, Scala 1:25.000.
Ulteriori note:
Nel cuore del Monte Bianco. Equipaggiamento da ghiacciaio. Orari impianti: 7,15 la prima corsa a La Palud. Chiusura a Punta Helbronner: 18.15. Un buon consiglio? Fate il biglietto fino al Rifugio Torino salendo direttamente dal tunnel tra il rifugio Vecchio e quello Nuovo. Fuori dal Nuovo in pochi minuti si è all’Helbronner. L’unico difetto sta nell’allucinante cammino dentro il ripido cunicolo, scaraventati dalle funivie di colpo ad oltre 3.000 metri …
Scegliete questa gita soltanto se siete sicuri, anche dell’orientamento. Quindi bel tempo assolutamente richesto. Senza potersi guardare attorno questa gita non ha senso. Per chi non ha dimestichezza con l’ambiente: ricordatevi che esistono le Guide, prima di addentrarvi nel cuore del Massiccio del Monte Bianco.
Percorso di alta montagna su ghiacciaio!
Accesso automobilistico
Autostrada: uscita casello COURMAYEUR. Proseguire in direzione del Tunnel del Monte Bianco. Un chilometro prima del tunnel svoltare a destra: gli impianti per Punta Helbronner si trovano all’imbocco della Val Ferret, duecento metri dopo il bivio prima descritto, in località La Palud.